AMMORTIZZATORI ESTERNI

Nel caso in cui l'energia cinetica in gioco sia molto elevata, ovvero le masse e le velocità da ammortizzare siano di notevole entità, l'azione degli ammortizzatori interni va potenziata predisponendo degli ammortizzatori esterni.

Tali dispositivi sono elementi oleoidraulici, non complicati dal punto di vista funzionale, ma che richiedono molta attenzione in fase di costruzione.

L'immagine sotto rappresenta uno schema di questi elementi.

La decelerazione progressiva è ottenuta mediante dei fori multipli 1. Quando la forza che agisce sullo stelo lo fa muovere nel senso della forza stessa, il pistone costringe l'olio contenuto nel cilindretto 2 a trafilare attraverso i fori. Durante l'arretramento, il pistone chiude man mano i fori lasciando sempre meno luci al trafilamento dell'olio: questo provoca una costante riduzione di velocità ed una costante forza di decelerazione.

Nel movimento di riposizionamento dovuto all'azione della molla 4, la sfera della valvola di non ritorno 3 si sposta dalla sua sede, aprendo così un foro di dimensioni maggiori e permettendo di conseguenza un rapido ritorno dell'olio e uno spostamento veloce del pistone alle condizioni iniziali.

 

Le luci di trafilamento possono essere variate per mezzo di una camicia girevole con feritoie elicoidali 1 (vedi figura sotto) esterna al cilindretto. Ruotando la camicia si ottiene la regolazione della sezione dei fori di trafilamento: minore è la sezione dei fori, maggiore è l'effetto ammortizzante.

Ammortizzatori di questo tipo sono quindi più versatili rispetto ai precedenti, in quanto possono essere adattati a diverse condizioni operative.

 

 

Uno schema di un'applicazione di questi ammortizzatori è rappresentato qui sotto: sulla destra si può notare l'ammortizzatore esterno.