AMMORTIZZATORI INTERNI REGOLABILI
Gli ammortizzatori regolabili riducono lo scarico nel tratto finale della corsa creando, all'interno del cilindro, una camera in cui l'aria, potendosi scaricare solo lentamente, si comporta come un cuscino smorzante.
Tali dispositivi sono adatti per cilindri con diametro interno, indicativamente, di almeno 25 mm e sono costituiti (vedi immagini a lato e seguenti) da un pistoncino 4 collegato allo stantuffo 9 che può entrare in una sede 3 ricavata nella testata 1 del cilindro.
E' presente una guarnizione mobile 2 che fa tenuta tra il pistoncino e la sede.
In questo modo, l'aria che si trova ancora nella camera 8 (vedi sotto), non potendo più uscire liberamente attraverso il condotto 5, viene compressa tra la testata e lo stantuffo: la contropressione che si viene a creare frena di conseguenza il movimento dello stantuffo. L'aria racchiusa nella camera può uscire solamente attraverso un foro 7 con luce regolabile per mezzo della vite a spillo 6: avvitando maggiormente la vite la luce diminuisce e l'effetto ammortizzante viene incrementato.
Nel momento in cui si immette aria dal condotto (vedi a lato) per far ripartire lo stantuffo nel verso opposto, questa agisce contro il pistoncino e provoca lo spostamento assiale (nel caso in figura verso destra) della guarnizione mobile. Il diametro esterno di tale guarnizione è minore del diametro del foro entro cui è alloggiata e perciò si forma un meato che può essere attraversato dall'aria: questo permette all'aria di agire anche sulla corona circolare dello stantuffo. Se la guarnizione non fosse mobile (e quindi non permettesse il passaggio dell'aria), alla partenza il flusso d'aria investirebbe solo la superficie del pistoncino che, essendo alquanto ridotta, non permetterebbe di ottenere forze iniziali sufficientemente elevate.
Quando
il pistoncino esce dalla sua sede, l'aria passa centralmente e l'ammortizzatore
non lavora fino al nuovo arrivo dello stantuffo.
Cliccando sull'immagine sotto è possibile è possibile vedere l'animazione della corsa di un cilindro con un ammortizzo di questo tipo.
Si noti che esiste anche un altro metodo di ammortizzo interno regolabile che prevede l'utilizzo di una guarnizione fissa nella sua sede e di una valvola di non ritorno che svolge la funzione di permettere il passaggio dell'aria dall'alimentazione, in modo che il flusso possa agire sulla corona circolare del pistone. Come detto prima questo permette forze maggiori alla partenza.
La valvola di non ritorno è così chiamata perché permette il passaggio dell'aria solo in un senso. Infatti, se l'aria proviene dalla camera del cilindro, non può scaricarsi perché la valvola è chiusa e la stessa aria tende a mantenerla chiusa.
Qui sotto è riportato il simbolo unificato di tale valvola: se l'aria proviene da sinistra, essa vince l'azione della molla e l'otturatore (rappresentato dal cerchio), si sposta, lasciando libero il passaggio; se l'aria proviene da destra, essa contribuisce, insieme alla molla, a tenere l'otturatore premuto e di conseguenza ad occludere la via.