CILINDRI AD ACCOPPIAMENTO MAGNETICO
Uno schema rappresentativo è riportato qui sotto.
In questo tipo di cilindri, il collegamento tra il pistone 4, che scorre entro la canna 5, e la bussola esterna (cursore) 3, che scorre esternamente alla canna, è attuato mediante un forte legame magnetico che viene a determinarsi tra gli anelli magnetici 1 alloggiati nel cursore e gli anelli magnetici 2 predisposti nella parte centrale del pistone.
Il pistone 4, sollecitato dall'aria compressa, scorre all'interno della canna del cilindro e nel suo movimento trascina il pistone 3 che può scorrere all'esterno della canna.
In questo caso la camera del cilindro è isolata ermeticamente dal cursore esterno in quanto non esistono giunti meccanici. Si esclude pertanto la formazione di trafilamenti.
Usando una canna di tipo permeabile al campo magnetico, ad esempio realizzata in acciaio inox, lega di alluminio, ottone, si ottiene un perfetto accoppiamento e il movimento simultaneo di pistone e cursore.
Un limite di questi cilindri è però quello della potenza trasmettibile, ovvero della forza trasmettibile. Infatti, affinché il cilindro funzioni correttamente, non devono essere vinte le forze di attrazione magnetica tra i componenti, le quali consentono il sincronismo e la continuità del movimento.
Per questo motivo i costruttori indicano la forza di distacco dell'accoppiamento e le forze massime ammissibili assiali e radiali di ciascun articolo. A titolo di esempio sono qui riportate da catalogo le curve limite.
Forza assiale F ammissibile in funzione del braccio di leva A
Forza radiale ammissibile Fq in funzione della corsa L