CILINDRI CON ROCCHETTO E CREMAGLIERA

Un esempio di cilindro con rocchetto e cremagliera è riportato nello schema funzionale a fianco. In questo caso, cremagliera e rocchetto sono all'estremità dello stelo del cilindro: lo stelo è prolungato e su di esso è ricavata una dentatura piana, la cremagliera, che si impegna su una ruota a dentatura esterna, il rocchetto R, solidale con l'albero di uscita. Nello schema è visibile anche una rotella S che ha la funzione di controbilanciare le spinte radiali che nascono dallo scambio delle forze tra cremagliera e rocchetto.

L'albero di uscita ruota in senso antiorario durante la corsa di fuoriuscita del pistone e nel verso opposto durante la corsa di rientro.

L'entità degli spostamenti dipende dalla corsa del cilindro e normalmente si hanno cilindri con rotazioni angolari di 45°-90°-180°-270°.

Per quanto riguarda il momento torcente, esso dipende dalla forza utile del pistone e dal raggio primitivo del rocchetto.

Detti:

si ha che il momento torcente, espresso in [N m] è:

 

 

Un altro tipo di cilindro rotativo è rappresentato nell'immagine a lato. Questo comprende un corpo centrale da cui sporgono due cilindri, uno per parte, entro cui scorrono due stantuffi collegati da uno stelo comune. Sullo stelo è ricavata una dentiera che si impegna su un rocchetto solidale con l'albero di uscita. Nel cilindro della figura questo è provvisto di sede per chiavetta per il collegamento dell'organo comandato.

Ponendo in pressione una camera esterna gli stantuffi si spostano e la forza prodotta viene trasmessa all'albero di uscita tramite gli ingranaggi. Il sistema è ovviamente fornito di ammortizzo pneumatico al fine di evitare urti indesiderati.

Cliccando sull'immagine è possibile vedere l'animazione del funzionamento di questo cilindro.

 

 

 

Un'altra versione è quella riportata nella figura sottostante, che prevede l'utilizzo di due pistoni. Per ottenere la rotazione del rocchetto, collegato con l'albero di uscita, occorre alimentare una camera e contemporaneamente mettere in scarico la camera dell'altro cilindro. Il pistone con la camera allo scarico è riposizionato dalla medesima rotazione del rocchetto provocata dall'altro cilindro. L'angolo di rotazione dipende dalla corsa dei pistoni, mentre il momento torcente, oltre che dalla pressione e dall'area utile dello stantuffo, dipende dal raggio primitivo del rocchetto.

Tale cilindro viene molto spesso utilizzato per la rotazione delle pinze dei manipolatori o dei robot.

Cliccando sull'immagine è possibile vedere l'animazione del funzionamento di questo cilindro.